martedì 8 marzo 2016

IL PRINCIPIO DELL'AMORE di Maeve Brennan (1997)

In piedi, Rose aspettava che il ballo, un valzer, finisse. Si sentiva a disagio, così abbandonata, senza un compagno. Si chiese perché Hubert Derdon non fosse venuto a cercarla per chiederle se voleva ballare o andare in sala da pranzo a prendere qualcosa da mangiare. In sala da pranzo c'era un sacco di gente, ne era sicura, ma non voleva entrarci da sola. Avrebbe preferito restare seduta, più in disparte, ma lungo le pareti non c'erano sedie, solo sullo sfondo.


Il principio dell'amore
di Maeve Brennan
trad. Ada Arduini
BUR 
ed. 2007

lunedì 7 marzo 2016

LA PREDA di Irene Némirovsky (1938)

"Dove sta andando?".
"Cosa vuoi che ne sappia?... Con noi si comporta come un estraneo...".
La famiglia era riunita in salotto, una stanza di passaggio, con quattro porte sempre aperte, dalla quale si poteva tener d'occhio tutto quello che succedeva in casa. Le donne trattennero il fiato per cogliere il passo di Jean-Luc, ma lui era già lontano.
Laurent Daguerne mormoro:
"E' libero...".


La preda
di Irene Némirovsky
Adelphi edizioni
ed. 2012


domenica 6 marzo 2016

L'ISOLA DI ARTURO di Elsa Morante

Uno dei miei vanti era stato il mio nome. Avevo presto imparato (fu lui, mi sembra il primo a informarmene), che Arturo è una stella: la luce più rapida e radiosa della figura di Boote, nel cielo boreale! E che inoltre questo nome fu portato pure da un re dell'antichità, comandante a una schiera di fedeli: i quali erano tutti eroi, come il loro re stesso, e dal loro re trattati alla pari, come fratelli.
Purtroppo, venni poi a sapere che questo celebre Arturo re di Bretagna non era storia certa, soltanto leggenda; e dunque, lo lasciai da parte per altri re più storici (secondo me, le leggende erano cose puerili).


L'isola di Arturo
di Elsa Morante
De Agostini
edizione 1988

sabato 5 marzo 2016

LE AGGRAVANTI SENTIMENTALI di A. Pascale

Se questa storia cominciasse dall'alto vedreste, nella luce soffusa del tramonto, le chiome ampie dei lecci e quelle globose dei platani, poi uno spiazzo, quindi la statua di Garibaldi, al Gianicolo. Di fianco alla statua - spostate lo sguardo di pochi metri, su una panchina - c'è un uomo: è solo, ha il braccio destro disteso lungo lo schienale e guarda di fronte a sé.
Ah, quell'uomo sono io.
La mia famiglia è appena partita per il mare, fra una settimana li raggiungo. Ora ho un appuntamento, ma sono arrivato con notevole anticipo.



di Antonio Pascale
Einaudi
febbraio 2016

LA GIOIA DI SCRIVERE di W. Szymborska

Un tempo sapevamo il mondo a menadito:
- era così piccola da stare fra due mani,
così facile che per descriverlo bastava un sorriso,
semplice come l'eco di antiche verità nella preghiera.

La storia non accoglieva con squilli di fanfare:
hai gettato negli occhi acqua sporca.
Davanti a noi strade lontane e cieche,
pozzi avvelenati, pane amaro.

Il nostro bottino di guerra è la conoscenza del mondo:
- è così grande da stare fra due mani,
così difficile che per descriverlo basta un sorriso,
strano come l'eco di antiche verità nella preghiera.

1945



Wislawa Szymborska
a.c. Pietro Marchesani
Adelphi Edizioni
2016