domenica 28 aprile 2013

CANTO ALLA DURATA di P. Handke (1986)

E' da tanto che voglio scrivere qualcosa sulla durata,
non un saggio, non un testo teatrale, non una storia -
la durata induce alla poesia.
Voglio interrogarmi con un canto,
voglio ricordare con un canto,
dire e affidare a un canto
cos'è la durata.

Quante volte ho avvertito la durata
nei primi segni di primavera alla Fontaine Sainte-Marie,
nel vento notturno della Porte d'Auteuil,
nel sole estivo del Carso,
nell'incamminarmi all'alba verso casa dopo un'intesa.



Einaudi, ed. 1988
trad. H. Kitzmuller


sabato 27 aprile 2013

LA LINGUA SALVATA di E. Canetti (1977)

Il mio più lontano ricordo è intinto di rosso. In braccio a una ragazza esco da una porta, davanti a me il pavimento è rosso e sulla sinistra scende una scatola pure rossa. Di fronte a noi, sul nostro stesso piano, si apre una porta e ne esce un uomo sorridente che mi si fa incontro con aria gentile. Mi viene molto vicino, si ferma e mi dice: "Mostrami la lingua!". Io tiro fuori la lingua, lui affonda una mano in tasca, ne estrae un coltellino serramanico, lo apre e con la lama mi sfiora la lingua. Dice: "Adesso gli tagliamo la lingua".


Adelphi, ed.1991
trad. A. Pandolfi e R. Colorni

LA LUCE DEL GIORNO di E. Ambler (1964)

Tutto si riduceva a questo: se non fossi stato tratto in arresto dalla polizia turca, sarei stato arrestato dalla polizia greca. Non mi rimaneva altra alternativa se non fare come diceva quell'uomo, Harper. Fu lui il solo responsabile di quel che mi accadde.
Credevo che fosse americano. Aveva tutta l'aria di esserlo... alto di statura, con uno dei soliti vestiti ampi e chiari, cravatta stretta, colletto a bottoni sulle punte, faccia da uomo anziano giovanile, o da giovanotto con l'aria anziana, e capelli tagliati a spazzola.


trad. B. Oddera
sovracopertina: Bruno Munari

venerdì 5 aprile 2013

ACQUA BELL'ACQUA di AA.VV.

Da due anni non pioveva nella terra del grande lago.
Erano venuto gli europei con le calcolatrici e i fogli bianchi. Qualcuno aveva suggerito di trasportare l'acqua del lago fino ai campi. E allora tutti avevano moltiplicato, sottratto, diviso, addizionato. Avevano fatto i conti per un mese intero, ma alla fine erano saliti sul bimotore: è inutile spendere una cifra così alta per una terra così povera, avevano detto.
Il cielo era nuvoloso e l'aereo rombava e tuonava come la stagione delle piogge. Ma le donne, che tornavano dal pozzo con i grandi vasi, tenevano gli occhi bassi, perché l'acqua che trasportavano sapeva di sale.


EMI, 2008