sabato 19 ottobre 2013

DEMOCRAZIA SENZA PARTITI di A. Olivetti (1949)

All'alba di un mondo che speravamo nuovo, in un tempo difficile e duro, molte illusioni sono cadute, molte occasioni sfuggite perché i nostri legislatori hanno guardato al passato e hanno mancato di coerenza è coraggio. L'Italia procede ancora nel compromesso, nei vecchi sistemi del trasformismo politico, del potere burocratico, delle grandi promesse, dei grandi piani e delle modeste realizzazioni.
Riconosciamo francamente una mancanza di idee, una carenza di uomini, una crisi di partiti.



3 commenti:

  1. Interessante... l'hai letto? Il titolo, messo così, sembra fatto apposta per far credere ad una profezia ante litteram del Casaleggismo da parte di Adriano Olivetti. Per quel poco che lo conosco credo sia ben diverso. Tu che ne pensi?

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    1. L'ho trovato molto profondo e 'avanti' considerando che è stato scritto agli albori dei grandi partiti di massa. Ma rispondo alla tua domanda (ringraziandoti per avermene dato la possibilità!) con due righe della prefazione di S. Rodotà: "(...) è agevole concludere che la critica ai partiti di A. Olivetti non ha nulla a che spartire con le ripulse di questi tempi, perché è aliena da pericolosi scivolamenti verso le suggestioni del no alla politica o del rifiuto di ogni mediazione tra cittadini e governanti, proprio perché le comunità sono la sede dell'elaborazione politica e della mediazione sociale".

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    2. Grazie! Adriano Olivetti era veramente avanti in tutto. Il suo capitalismo sociale era qualcosa di veramente eccezionale. Anni fa, facendo consulenza in Olivetti ad Ivrea, ebbi modo di farmi raccontare che cosa significasse, e le persone con le quali parlavo si commuovevano nel mostrarmi ciò che Olivetti fece per la comunità, mettendo in pratica ciò che gli altri chiamavano utopie. Penso che comprerò questo libro, c'è di sicuro qualcosa su cui riflettere li dentro

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