mercoledì 16 gennaio 2013

COME DIVENTARE BUONI di N. Hornby

Mi trovo in un parcheggio a Leeds quando dico a mio marito che non voglio più stare con lui. David non è lì con me nel parcheggio. E' a casa, a curare i bambini, e io l'ho chiamato soltanto per ricordargli che dovrebbe scrivere due righe per la maestra di Molly. L'altra cosa mi è come... sfuggita. Un errore. Ovvio. Evidentemente, e con mia grande sorpresa, sono il tipo di persona capace di dire al marito che non se la sente più di stare con lui, ma non pensavo davvero di essere capace di dire questa cosa da un cellulare, da un parcheggio. Adesso, è chiaro, la considerazione che avevo di me stessa andrà rivista.


Guanda, ed. 2001
trad. S. Viviani

venerdì 11 gennaio 2013

IL LETTORE, IL NARRARE di P. Bichsel

Le difficoltà che gli scrittori hanno con la germanistica e con la storia della letteratura probabilmente dipendono in parte dal fatto che gli storici della letteratura vogliono sempre trasformare la letteratura in qualcosa di importante. Così chiudono agli scrittori quelle porte di servizio che sono le sole a lasciar passare la letteratura. La letteratura deve poter fare cose senza importanza.
Parlare per cinque ore di letteratura: non potrò farne a meno, se non altro, di accennare al significato di letteratura. Mi scuso fin d'ora e mi vergogno.


Comma 22, ed. 2012
trad. A. Ruchat

lunedì 7 gennaio 2013

LA PESTE di A. Camus

I singolari avvenimenti che danno materia a questa cronaca si sono verificati nel 194... a Orano; per opinione generale, non vi erano al loro posto, uscendo un po' dall'ordinario: a prima vista, infatti, Orano è una città delle solite, null'altro che una prefettura francese della costa algerina.
La città in se stessa, bisogna riconoscerlo, è brutta. Di aspetto tranquillo, occorre qualche tempo per accorgersi di quello che la fa diventare diversa da tante altre città mercantili, sotto tutte le latitudini.


Bompiani, 1999
trad. B. Dal Fabbro