domenica 1 dicembre 2013

UN ALTRO ME di B. Friot

Comincia verso le tre. Il pranzo della domenica è finito da poco. C'è stato il solito episodio dei piatti. "A chi tocca?" 
"A me no! Ho già apparecchiato."
"E perché a lui non tocca mai? Non lo fa neanche durante la settimana..."
Lui, sono io. E il turno dei piatti non mi tocca durante la settimana semplicemente perché non ci sono, sono via. Frequento il liceo come interno in un convitto, a ottanta chilometri da qui, dall'altra parte di Parigi. 
Posso anche farli, i piatti, se insistono. Tanto è come se già fossi via. Sono arrivato ieri, verso le sei, e tra poco riparto.


Topipittori, ed. 2010
trad. G. Zoboli

venerdì 25 ottobre 2013

JASON - Le avventure di un supereroe paurosamente umano! di B. Frandino e S. Misesti

Jason non è un supereroe come gli altri. Lui è il più forte dei supereroi.
Ed è anche il più elegante, con la sua giacca rossa e la cravatta a pois, i pantaloni a righe e le scarpe sempre così lucide che ti ci puoi specchiare.
Altro che l'Uomo Blatta, che chissà quanto suda in quella tutina attillata e fuori moda.
Jason indossa solo abiti in puro cotone.


Salani Ed., 2013

lunedì 21 ottobre 2013

LETTERA SULLA FELICITA' di Epicuro

Meneceo,
Mai si è troppo giovani o troppo vecchi per la conoscenza della felicità. A qualsiasi età è bello occuparsi del benessere dell'animo nostro.
Chi sostiene che non è ancora giunto il momento di dedicarsi alla conoscenza di essa, o che ormai è troppo tardi, è come se andasse dicendo che non è ancora il momento di essere felice, o che ormai è passata l'età.


Stampa alternativa, ed. aprile 1992
trad. A. M. Pellegrino

sabato 19 ottobre 2013

DEMOCRAZIA SENZA PARTITI di A. Olivetti (1949)

All'alba di un mondo che speravamo nuovo, in un tempo difficile e duro, molte illusioni sono cadute, molte occasioni sfuggite perché i nostri legislatori hanno guardato al passato e hanno mancato di coerenza è coraggio. L'Italia procede ancora nel compromesso, nei vecchi sistemi del trasformismo politico, del potere burocratico, delle grandi promesse, dei grandi piani e delle modeste realizzazioni.
Riconosciamo francamente una mancanza di idee, una carenza di uomini, una crisi di partiti.



venerdì 21 giugno 2013

SPIAGGIA MAGICA di C. Johnson

"Sono stanca" disse Ann. "Saremmo dovuti
restare a casa a leggere una storia."
"E' più divertente fare qualcosa
che leggerlo in un libro" disse Ben.
"Non mi dispiacerebbe, se fossimo
in una storia" disse Ann. "Perché nelle storie
le persone non vanno in giro tutto il giorno
in cerca di una vecchia conchiglia. Succedono
cose interessanti."
"Nulla accade realmente in una storia"
disse Ben. "Le storie sono solo parole.
E le parole sono solo lettere.
E le lettere sono solo diversi tipi di segni."



trad. E. Fantasia

mercoledì 22 maggio 2013

ORCHI BALLI INCANTESIMI - Le Fiabe Trasformate di R. Denti

In memoria.

"Le fiabe, per un singolare rovesciamento della loro posizione nella storia umana, hanno oggi più a che fare con una dimensione dell'utopia che con quella della nostalgia del passato": così scriveva Gianni Rodari nel 1970. L'affermazione ha un suo valore sempre attuale, e forse proprio nell'ambito dell'utopia vanno inserite queste "fiabe trasformate" che, pur mantenendo come base i personaggi e gli avvenimenti di quelle pervenuteci attraverso la tradizione orale, intendono proporre un gioco di fantasia.


Piemme Junior, ed. 2007

domenica 28 aprile 2013

CANTO ALLA DURATA di P. Handke (1986)

E' da tanto che voglio scrivere qualcosa sulla durata,
non un saggio, non un testo teatrale, non una storia -
la durata induce alla poesia.
Voglio interrogarmi con un canto,
voglio ricordare con un canto,
dire e affidare a un canto
cos'è la durata.

Quante volte ho avvertito la durata
nei primi segni di primavera alla Fontaine Sainte-Marie,
nel vento notturno della Porte d'Auteuil,
nel sole estivo del Carso,
nell'incamminarmi all'alba verso casa dopo un'intesa.



Einaudi, ed. 1988
trad. H. Kitzmuller


sabato 27 aprile 2013

LA LINGUA SALVATA di E. Canetti (1977)

Il mio più lontano ricordo è intinto di rosso. In braccio a una ragazza esco da una porta, davanti a me il pavimento è rosso e sulla sinistra scende una scatola pure rossa. Di fronte a noi, sul nostro stesso piano, si apre una porta e ne esce un uomo sorridente che mi si fa incontro con aria gentile. Mi viene molto vicino, si ferma e mi dice: "Mostrami la lingua!". Io tiro fuori la lingua, lui affonda una mano in tasca, ne estrae un coltellino serramanico, lo apre e con la lama mi sfiora la lingua. Dice: "Adesso gli tagliamo la lingua".


Adelphi, ed.1991
trad. A. Pandolfi e R. Colorni

LA LUCE DEL GIORNO di E. Ambler (1964)

Tutto si riduceva a questo: se non fossi stato tratto in arresto dalla polizia turca, sarei stato arrestato dalla polizia greca. Non mi rimaneva altra alternativa se non fare come diceva quell'uomo, Harper. Fu lui il solo responsabile di quel che mi accadde.
Credevo che fosse americano. Aveva tutta l'aria di esserlo... alto di statura, con uno dei soliti vestiti ampi e chiari, cravatta stretta, colletto a bottoni sulle punte, faccia da uomo anziano giovanile, o da giovanotto con l'aria anziana, e capelli tagliati a spazzola.


trad. B. Oddera
sovracopertina: Bruno Munari

venerdì 5 aprile 2013

ACQUA BELL'ACQUA di AA.VV.

Da due anni non pioveva nella terra del grande lago.
Erano venuto gli europei con le calcolatrici e i fogli bianchi. Qualcuno aveva suggerito di trasportare l'acqua del lago fino ai campi. E allora tutti avevano moltiplicato, sottratto, diviso, addizionato. Avevano fatto i conti per un mese intero, ma alla fine erano saliti sul bimotore: è inutile spendere una cifra così alta per una terra così povera, avevano detto.
Il cielo era nuvoloso e l'aereo rombava e tuonava come la stagione delle piogge. Ma le donne, che tornavano dal pozzo con i grandi vasi, tenevano gli occhi bassi, perché l'acqua che trasportavano sapeva di sale.


EMI, 2008

mercoledì 16 gennaio 2013

COME DIVENTARE BUONI di N. Hornby

Mi trovo in un parcheggio a Leeds quando dico a mio marito che non voglio più stare con lui. David non è lì con me nel parcheggio. E' a casa, a curare i bambini, e io l'ho chiamato soltanto per ricordargli che dovrebbe scrivere due righe per la maestra di Molly. L'altra cosa mi è come... sfuggita. Un errore. Ovvio. Evidentemente, e con mia grande sorpresa, sono il tipo di persona capace di dire al marito che non se la sente più di stare con lui, ma non pensavo davvero di essere capace di dire questa cosa da un cellulare, da un parcheggio. Adesso, è chiaro, la considerazione che avevo di me stessa andrà rivista.


Guanda, ed. 2001
trad. S. Viviani

venerdì 11 gennaio 2013

IL LETTORE, IL NARRARE di P. Bichsel

Le difficoltà che gli scrittori hanno con la germanistica e con la storia della letteratura probabilmente dipendono in parte dal fatto che gli storici della letteratura vogliono sempre trasformare la letteratura in qualcosa di importante. Così chiudono agli scrittori quelle porte di servizio che sono le sole a lasciar passare la letteratura. La letteratura deve poter fare cose senza importanza.
Parlare per cinque ore di letteratura: non potrò farne a meno, se non altro, di accennare al significato di letteratura. Mi scuso fin d'ora e mi vergogno.


Comma 22, ed. 2012
trad. A. Ruchat

lunedì 7 gennaio 2013

LA PESTE di A. Camus

I singolari avvenimenti che danno materia a questa cronaca si sono verificati nel 194... a Orano; per opinione generale, non vi erano al loro posto, uscendo un po' dall'ordinario: a prima vista, infatti, Orano è una città delle solite, null'altro che una prefettura francese della costa algerina.
La città in se stessa, bisogna riconoscerlo, è brutta. Di aspetto tranquillo, occorre qualche tempo per accorgersi di quello che la fa diventare diversa da tante altre città mercantili, sotto tutte le latitudini.


Bompiani, 1999
trad. B. Dal Fabbro