domenica 11 marzo 2012

COSI' E' LA VITA di C. De Gregorio

Queste sono le prime dieci righe di Annalisa:



Le cose migliori che mi sono successe negli ultimi tre anni sono state a un funerale. Incontri, viaggi, emozioni, sorprese scoperte e allegrie, riso nel pianto e luce nel lutto. Ho ritrovato amici e amori, ho sentito cantare bambini muti e ragazzi sordi suonare il violoncello, ho scoperto semi di albero preziosi come l’oro. Ho visto gente fidanzarsi, bambini parlare da filosofi. Mi sono sempre chiesta, ogni volta, perchè non avessi portato la telecamera. Perchè mai non si filmano i funerali che sono l'unico momento della vita dove davvero si ricompone la vita intera: si incontrano su un prato o su un sagrato le mille tessere dell'esistenza, epoche diverse e sconosciute tra loro, la maestra delle elementari e l'ultimo collega, quello che "da ragazzi siamo stati insieme in campeggio all'Elba" e il capufficio, l'amica della nonna, la figlia dell'amica, l'amante, gli amanti le mogli e i mariti, generazioni di allievi e colleghi, il primo amore e l'ultimo, gli amici perduti e i nemici pentiti.


Einaudi, 2011




1 commento:

  1. Lei mi piace come giornalista, non la conosco come scrittrice.
    L'incipit è forse un po' ridondante, ma la riflessione di fondo mi piace: l'evento della morte che ci invita a fare i nostri bilanci, a ripercorrere i nostri passi, e dall'altro lato, la nostra esigenza di dare l'estremo saluto, il riconoscimento tardivo ai morti, a dispetto dell'indifferenza con cui li abbiam considerati da vivi...

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