sabato 11 febbraio 2012

ZIO TUNGSTENO di O. Sacks

Queste sono le prime dieci righe di mammozza:


Molti dei miei ricordi d'infanzia sono legati ai metalli - come se avessero esercitato su di me un potere immediato. Spiccando sullo sfondo di una realtà eterogenea, si distinguevano per la lucentezza, il bagliore, l'aspetto argenteo, la levigatezza, il peso. A toccarli erano freddi, e quando venivano percossi risuonavano.
Mi piaceva il giallo dell'oro, e quel suo essere così pesante. Mia madre si sfilava dal dito la fede nuziale e me la lasciava tenere in mano per un po' mentre mi parlava della sua inviolabilità, di come non s'annerisse mai.


Adelphi, 2002

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